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Perché sono stati scelti questi due termini come titolo. Basta sfogliare un buon vocabolario della lingua italiana (questo citato è riassunto Treccani) per trovare le seguenti descrizioni:
essenziale 1. – der. di essentia «essenza. Che costituisce o contiene l’essenza di una cosa; sostanziale, indispensabile; elemento, qualità, condizione.
In letteratura, poesia essenziale, ridotta alla sua essenza lirica, poesia «pura» o ermetica.
In diritto, elementi essenziale, quelli la cui sussistenza è indispensabile perché sorga un determinato negozio giuridico (manifestazione della volontà negoziale, causa, oggetto, consapevole); termine essenziale, il termine entro il quale deve essere effettuata la prestazione cui è tenuto il debitore, quando esso appaia indilazionabile nell’interesse del essenziale.
In scienza dell’alimentazione, principî alimentari essenziale, aminoacidi essenziale, composti che devono essere necessariamente assunti dall’esterno con il cibo, in quanto non vengono sintetizzati autonomamente dagli organismi…
In medicina, di sindrome o affezione morbosa che si manifesta primitivamente, che non è cioè sintomatica o secondaria ad altra malattia: ipertensione essenziale…
In petrografia, minerale essenziale, componente di una roccia, la cui presenza, associata ad altre specie mineralogiche, è determinante per definire la natura della roccia stessa e per procedere alla sua classificazione essenziale
2. s. m. – La cosa più importante, ciò che è indispensabile: non bisogna perdere di vista l’essenziale; l’essenziale, ora, è che tu guarisca.
3. agg. – Conciso, semplice, ridotto al minimo: stile essenziale
4. agg. – Dell’essenza, nel sign. concr.: esprimendo dai teneri fiori la stilla essenziale (D’Annunzio). In essenza, in chimica, oli essenziale (anche olî eterei o olî volatili o essenze), sostanze odorose, liquide a temperatura ordinaria, più leggere dell’acqua, solubili nei solventi organici e solventi esse stesse per resine e cere, per lo più di origine vegetale (come l’olio essenziale di limone, di bergamotto), raramente animale (zibetto, ambra grigia, castoreo); risultano formati da miscele di idrocarburi terpenici e da composti ossigenati (quali alcoli, aldeidi, esteri, fenoli) e sono usati in profumeria, nella fabbricazione di liquori e bevande analcoliche, in farmacia, e come solventi.
consapévole der. di consapere]. – Informato di un fatto: sono consapevole di quanto è avvenuto; fare o rendere consapevole, informare, avvertire: rendere qualcuno consapevole dei rischi, delle difficoltà, delle sue responsabilità; l’ho fatto consapevole dei pericoli cui può andare incontro. Più com., essere consapevole (o consapevole a sé stesso), avere coscienza: sono consapevole delle mie responsabilità.
Ant., di persona che, essendo a conoscenza d’un fatto, se ne rende in qualche modo complice; anche come s. m.: fu preso, e collato terribilmente, per dire i consapevole (B. Davanzati).
◆ Avv. consapevolménte, con piena coscienza: spero che tu abbia agito consapevolmente
Citazione: Epicuro (massima V)
Non è possibile vivere felici senza vivere con saggezza, onestà e giustizia; e non è possibile vivere con saggezza, onestà e giustizia senza essere felici. La saggezza è felicità interiore.
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